Rieducazione funzionale/motoria post-traumatica e post-operatoria
Hai avuto un infortunio sul lavoro o un piccolo incidente domestico? Una distorsione articolare mentre praticavi sport o una frattura che ti ha costretto a tenere una fascia di contenimento o il gesso per settimane?
In tutti questi casi, dopo aver risolto la fase acuta, ovvero il primo periodo che può andare da ore a giorni a seconda del trauma, in cui si manifesta l’infiammazione più o meno grave dei tessuti coinvolti, è fondamentale intraprendere subito un percorso che permetta alla parte lesa di recuperare al massimo le sue capacità motorie e funzionali.
È importante inoltre non dare per scontato che una parte del nostro corpo che ha ripreso la mobilità sia anche in grado di svolgere la propria funzione in maniera ottimale e perfettamente in sinergia con le altre componenti all’interno della complessa macchina che è il nostro corpo.
Ed è qui che interveniamo noi.
Oltre a poterti fornire indicazioni per favorire l’iniziale processo di risoluzione dell’infiammazione, ti aiuteremo a ridurre il dolore residuo con trattamenti mirati, a ripristinare la mobilità con manipolazioni e mobilizzazioni articolari specifiche e a recuperare la forza con esercizi orientati alle tue caratteristiche per adattarli al meglio alla pratica sportiva d’interesse o alle semplici abitudini della vita quotidiana.
Per ottenere ciò è necessario eseguire trattamenti che mettano in correlazione la struttura lesa con il resto del corpo e in particolare con il sistema nervoso, coinvolgendone le sue afferenze.
È nostra cura infatti sviluppare degli esercizi adatti alle caratteristiche motorie e funzionali del paziente esaltandone gli aspetti propriocettivi in modo da rendere la parte del corpo in questione in grado di correlarsi con tutte le informazioni provenienti dall’interno ed dall’esterno del nostro corpo, renderla in un certo senso più “cosciente” in modo che sia poi molto più reattiva e stabile per svolgere qualsiasi tipo di funzione richiesta, e far cancellare al cervello che l’ha registrata la memoria del trauma. In tal modo è possibile raggiungere il massimo recupero e addirittura in alcuni casi il miglioramento del movimento specifico rispetto alla condizione precedente al trauma, dal gesto sportivo a quello lavorativo od occupazionale.
Lo stesso vale per i casi in cui il trauma ha portato a dover affrontare un’operazione chirurgica, sia per trauma diretto (infortunio o incidente) che per traumi ripetitivi o patologie degenerative (interventi di sostituzione articolare, resezioni, correzioni ecc.). In questi casi è di fondamentale importanza intervenire appena la ferita viene liberata dai punti, o graffette, in modo da poter trattare manualmente la cicatrice ed evitare che i tessuti si rimarginino in maniera controproducente alla ripresa funzionale e ostacolando il movimento. La cicatrizzazione infatti ha una finestra attiva di 6 mesi in cui è possibile modellare efficacemente il tessuto, orientandone e stimolandone mobilità e trofismo. Non occupandosi di ciò in tempi utili si rischia la compromissione della funzione e i conseguenti compensi da parte di altre strutture corporee, instaurando possibili aderenze che limitano lo scorrimento dei tessuti, la circolazione del sangue e quella linfatica, e in alcuni casi anche la genesi di problematiche viscerali a distanza.
Seguendo poi le tempistiche dettate dall’Ortopedico e dalla tipologia dell’intervento verrà seguito l’iter descritto e concordato per raggiungere, prima possibile, la massima ripresa funzionale.