Dolori alla spalla e al braccio Spalla
Responsabile o vittima?
“Periatrite scapolo omerale, rottura cuffia dei rotatori, sindrome da conflitto, tendinite del sovraspinoso o del capolungo del bicipite … ” sono solo alcune delle patologie che potresti aver sentito nominare se soffri di un dolore alla spalla.
Esistono molte “etichette” per descrivere situazioni di dolore che trovano sede nella spalla o nel braccio, però spesso si perde di vista la causa focalizzandosi a descrivere il sintomo.
La spalla è un’ articolazione molto complessa, il cui funzionamento dipende da diversi fattori e strutture. Tale complessità è necessaria per garantire le grandi possibilità di movimento che la caratterizzano garantendo comunque un certo grado di stabilità.
Ad esempio: lo sapevi che se porti le mani verso il soffitto, gli ultimi gradi di movimento sono eseguiti dalla tua cervicale e dal torace? Questo potrebbe spiegarti perché alcuni problemi alla colonna vertebrale costringono la spalla a “fare gli straordinari” portando poi ad usura e conseguentemente dolore.
L’articolazione è composta principalmente da tre ossa: omero, clavicola e scapola. Questo ultimo osso si appoggia sulla tua cassa toracica e lavora in continuità alle tue costole. E se loro dovessero lavorare male (magari in seguito ad un trauma o ad un’influenza che ti ha portato a tossire o starnutire spesso), la scapola cercherebbe di compensare, portandosi dietro tutta la spalla.
Non solo le ossa ma anche e soprattutto i muscoli sono importanti per il buon funzionamento di questa articolazione. Cattive posture o attività sportiva possono alterare il sensibile equilibrio necessario per il suo corretto funzionamento, portando tutta una serie di scompensi che a loro volta possono sfociare in dolore e perdita di funzionalità.
Ma non solo: anche le strutture dell’addome – fegato, stomaco e diaframma – possono influenzare il funzionamento della spalla sia per collegamenti strutturali diretti, come la fascia, che per collegamenti neurologici, tramite i nervi.
Questo per farti capire come un semplice ” dolore alla spalla ” possa nascondere un mondo molto più complesso e che la sua gestione andrebbe fatta con molta attenzione.
Tre sono le cose fondamentali per risolvere il tuo problema di spalla:
– Capire Perchè ti fa male la spalla.
Il primo passo, nonché il più importante, è fare una corretta e completa valutazione per capire da dove nasce il dolore alla spalla e perché si manifesti in quel modo.
Come avrai capito questo passo richiede uno studio di tutto il corpo dato che la vera causa del tuo dolore potrebbe non coincidere con la zona del sintomo. Inoltre questo potrebbe spiegare come mai altre terapie magari fatte in passato non hanno funzionato: forse non sono state eseguite sulla struttura giusta.
– Capire Quale struttura ti sta producendo dolore.
Una volta che il vero “colpevole” è stato trovato, le soluzioni terapeutiche sono diverse:
Fisioterapia: Terapia Manuale (Mobilizzazioni, Massaggio, Trigger Points), Esercizi Terapeutici (Allungamento, Stabilizzazione).
Terapia fisica (TECAR terapia, Laser ad Alta Energia, Ultrasuoni).
Osteopatia: Manipolazioni Articolari, Riarmonizzazione Fasciale, Manipolazione Viscerale.
Queste Sono solo alcune delle possibilità terapeutiche a nostra disposizione per risolvere il Tuo problema e ridurre il dolore il prima possibile.
– Capire Cosa puoi fare a TU per poter continuare il trattamento in autonomia.
Un aspetto fondamentale per un trattamento di successo è la collaborazione del paziente. Eseguire correttamente gli esercizi personalizzati permette di ridurre sensibilmente il dolore e il numero di sedute necessarie. Se una parte del lavoro la fai tu, non dobbiamo farla noi!
L’Osteopatia e la Fisioterapia possono aiutarti nel risolvere il tuo dolore alla spalla?
La risposta è si.
Spesso la soluzione chirurgica non è necessaria se c’è un’adeguata valutazione ed un piano di trattamento mirato e personalizzato.
Per chi invece ha già subito un intervento chirurgico, la Terapia Manuale Ortopedica ed Osteopatica permettono un recupero più veloce andando a lavorare su tutte quelle complicazioni che si possono presentare (aderenze, perdita di mobilità, perdita di forza, coinvolgimento disfunzionale di altri distretti,…).