Epicondilite – Tendinopatia Laterale del Gomito
Da qualche tempo hai un dolore sulla parte laterale del gomito senza poterlo ricondurre ad un particolare evento traumatico? Te ne sei accorto davanti al pc mentre lavoravi con il mouse o, banalmente, strizzavi una spugna durante le faccende domestiche? Magari inizialmente non ci facevi caso perché era solo un fastidio ma poi le fitte sono subdolamente aumentate nel corso delle settimane? Oppure pratichi uno sport che richiede sforzi e contraccolpi con le braccia?
In alcuni casi il dolore si irradia anche all’avambraccio e noti che non hai più la stessa forza nella presa e hai difficoltà a sollevare oggetti soprattutto a gomito esteso?
Quadri simili a questo trovano definizione nella tendinopatia laterale di gomito, comunemente chiamata anche epicondilite o gomito del tennista, in quanto tali atleti spesso si trovano a fronteggiare questo disturbo dovuto allo specifico gesto sportivo; tuttavia, possono essere interessate tutte le persone che si occupano di attività manuali pesanti e ripetitive associate a posture scomode.
Cos’è l’Epincondilite?
Per capire la natura di questo disturbo è necessario chiarire un concetto: il termine epicondilite è ormai sempre meno utilizzato poiché improprio ed errato, in quanto l’etimologia assegna a questa patologia un carattere infiammatorio mentre, grazie agli studi, si è passati a considerarne il suo aspetto degenerativo che si sviluppa in fase cronica. Ecco il motivo per cui spesso FANS ed altri generi di farmaci sono inefficaci a lungo termine: curano solo il sintomo o trattano questo dolore come se fosse un’infiammazione che, se presente, sarebbe solamente secondaria. La causa da ricercare è invece di origine meccanica, ovvero in movimenti e posture.
A monte vi è infatti un trauma o, più spesso, un sovraccarico della muscolatura dell’avambraccio inserita lateralmente al gomito. Essa con il sovraccarico aumenta la contrazione e l’accorciamento delle fibre creando così maggiore tensione alle parti terminali, i tendini, con cui si ancora alle articolazioni per permetterci di muovere gomito e polso. La tensione esagerata e mantenuta a cui i tendini sono sottoposti manda in sofferenza la struttura che ovviamente risponde con dolore in loco. Da qui il nome corretto di tendinopatia laterale di gomito.
Alcuni professionisti potrebbero farvi una diagnosi di tendinosi che evidenzia il carattere degenerativo appunto, ma tale definizione è confermata solo dall’esame istologico: in ogni caso l’individuazione della causa e il trattamento non cambiano.
Fondamentale è tener presente che se non si modificano i fattori, i movimenti e le abitudini responsabili dell’esordio della patologia, che ricordiamo avere carattere degenerativo, quest’ultima tenderà a cronicizzare e coinvolgere sempre più componenti dell’arto, poiché il sistema sarà spinto ad adattarsi per permettere il compimento dell’azione in questione. Non a caso infatti il dolore si può conseguentemente propagare all’avambraccio fino a coinvolgere polso e mano e farne perdere la funzionalità; questo è dovuto al sovraccarico massivo con conseguente aumento di volume delle strutture muscolo-tendinee delle logge dell’avambraccio, in cui si trovano le terminazioni nervose sensitive e motorie che vengono compresse. Esse, a loro volta, manifestano una sofferenza che viene percepita come formicolio a mano o dita e ancora di più con perdita di forza nei movimenti del braccio a gomito esteso (maggiore tensione tendinea dei muscoli interessati) e nelle forme di presa della mano.
Ed è per questo che bisogna, il prima possibile, intervenire…
E’ importante considerare prima di tutto il gomito nel suo insieme, e cioè con le relazioni che ha con pollice polso cervicale e spalla, che lo influenzano direttamente. Ma anche assicurarsi che il dolore al gomito non sia una conseguenza di uno stato infiammatorio generalizzato del corpo sostenuto ad esempio da una acidosi metabolica, dall’assunzione di statine, da un problema del fegato, da una condizione fibromialgica. Eliminate le possibilità precedenti e corrette le eventuali disfuzioni di parti adiacenti, ti aiuteremo a ripristinare l’ergonomia del gesto, sportivo od occupazionale, responsabile del perdurare dei tuoi sintomi e inserirlo nel sistema più complesso, valutando la corretta funzionalità delle altri parti del corpo e della sua postura.
Definiremo un approccio personalizzato e multimodale a seconda della fase in cui si trova il tuo disturbo, utilizzando diversi tipi di trattamento:
- Terapia manuale (mobilizzazioni e tecniche per la riduzione del dolore)
- Terapie fisiche (Laser ad alta energia, come adiuvante nelle fasi più acute)
- Esercizio terapeutico (esercizi specifici di contrazione per il rimodellamento tendineo e stimolazione della risposta muscolare)
Ti forniremo inoltre tutte le indicazioni necessarie per aumentare l’efficacia del trattamento anche autonomamente con esercizi personalizzati e accorgimenti da mettere in pratica a casa o sul tuo posto di lavoro, così potrai ottimizzare tempo ed efficacia della terapia e liberarti il prima possibile da questo disturbo!